La vigilia di Natale è uno dei quei giorni che non si dimenticano mai, sia perché tutta la famiglia si riunisce accanto ad un focolare sia per la grande cena che abili mani di donne esperte riescono a preparare. La famiglia riunita acquista un grande valore simbolico a Natale, è il concetto stesso di sacro che avvicina i parenti alle proprie famiglie.
E’ una festa particolare, diversa per situazione e condizione dalle altre. Indica un preciso momento in cui il sacro tocca le corde del cuore fino a commuoverle. E’ il periodo dell’anno in cui tutti o quasi, si riscoprono più buoni e inclini alla tolleranza e al bene. Nell’attesa della nascita di Gesù, la sera della vigilia di Natale acquista un grande significato il travaglio del parto di Maria.
La leggenda racconta che mentre Maria si prepara al parto Giuseppe bussa alle case vicine e da questi riceve una fico, una noce, un pezzo di pane, una cipolla, un dattero, fino ad arrivare a nove o tredici alimenti.
Con questo rito si configura il parto della Madonna attraverso il cibo.
In collaborazione con lo chef Federico Valicenti, ti invitiamo alla “cena dialettale”.
“Menu dialettale”
Fritto natalizio (pettole-juri –crespelle-cocole- cuculicchie) e insalata di portogalli
Trippa risottata con le cozze
Catalogna con alici e noci
Maccheroni della Vigilia alle 13 cose
“Stacce” con capitone e krusco
Calzoncelli e cuscinetti di Gesù bambino
In abbinamento Recepit (vitigno antico Guarnacino)